Se non sara’ risolta la questione dei crediti deteriorati e delle sofferenze bancarie non si uscira’ dalla crisi. Lo dice il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante un’audizione in Senato. Padoan ha ricordato che “i crediti deteriorati rappresentano un quinto degli impieghi, le sofferenze lorde sono quasi il 10%. E’ noto il fatto che la presenza di crediti deteriorati indebolisce la capacita’ di fare credito e viene identificato come elemento da affrontare per uscire dalla crisi. Non potremo dire di essere completamente fuori finché questo problema non sara’ risolto. Il governo – ha ribadito Padoan – sta attivamente operando per risolverlo”.
Il principale ostacolo alla creazione di una ‘bad bank’ e’ la disciplina Ue degli aiuti di Stato, sottolinea il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan., sottolineando che il governo e’ al lavoro “anche in queste ore” con l’Unione europea per raggiungere un accordo. ”Bad bank e’ parola generica”, ha premesso Padoan. “Ci si chiede perche’ non si puo’ fare come in Spagna – ha aggiunto - la risposta e’ che gli interventi adottati in Spagna sono stati presi in una situazione in cui l’intero sistema era in crisi, mentre in Italia non e’ cosi’, ci sono crediti in sofferenza ma non crisi. Una soluzione sistemica alla spagnola non e’ richiesta anche se Spagna e’ stato considerato un Paese sotto Troika”. ”Inoltre – ha continuato il ministro dell’Economia – a partire dal 2013 la disciplina sugli aiuti di Stato e’ diventata piu’ restrittiva. Quello degli aiuti e’ l’ostacolo principale, ma il governo sta lavorando in stretto contatto con Bankitalia e la Ue. I nostri funzionari in queste ore sono a Bruxelles”, ha concluso.
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