Rapporto Eurispes: quasi un italiano su tre non arriva a fine mese

Poco meno di un italiano su tre, il 30,8%, non riesce a farsi bastare lo stipendio fino a fine mese. Una situazione di grave disagio, che si abbina a una diffusa paura del futuro: oltre l’88% dei nostri connazionali, infatti, ritiene che la condizione economica dell’Italia nell’ultimo anno sia “totalmente o parzialmente peggiorata”. Sette su dieci, il 69,9%, hanno constatato, nel corso del 2013, una perdita del proprio potere di acquisto (24,1% “molto” e il 45,8% “abbastanza”). Il 25,1% ha riscontrato invece una riduzione minima della capacità di fare acquisti attraverso le proprie entrate. È questo la foto del Paese che emerge dal Rapporto 2014 dell’Eurispes. Il 29,1% degli intervistati, si legge nel rapporto, ha dichiarato di avere difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo, una quota poco lontana dal 26,8% che non riesce invece a stare al passo con l’affitto della propria abitazione. Il numero di quanti hanno preferito non indicare una risposta precisa tocca livelli elevati (rispettivamente il 21,5% e il 30%), tali da far ritenere più alta la quota di chi ha difficoltà a far fronte all’impegno mensile per saldare la rata del mutuo o l’affitto della propria casa. Le regioni più in difficoltà sono quelle del Mezzogiorno dove si manifesta la più alta concentrazione di chi non arriva a fine mese (41,9% per il Sud) o di essere costretti per questo scopo ad utilizzare i propri risparmi (il 64% per il Sud e il 58,9% per le Isole). Disoccupati o inoccupati, ovvero in cerca di nuova o prima occupazione si confermano le categorie maggiormente in difficoltà, incapaci di arrivare a fine mese rispettivamente nel 44% e nel 48% dei casi, oppure costretti a utilizzare i propri risparmi, nel 72% e nel 68% dei casi. Rispetto alle prospettive future di risparmio, per il 65,2% è un’eventualità improbabile (36%) o impossibile (29,3%) nel prossimo anno. Il 69,9% degli italiani ha inoltre constatato, nel corso dell’ultimo anno, una perdita del proprio potere di acquisto (24,1% “molto” e il 45,8% “abbastanza”). Il 25,1% ha riscontrato invece una riduzione minima della capacità di fare acquisti attraverso le proprie entrate. Solo il 4,5% non ha dovuto affatto affrontare questo problema. Le difficoltà del Paese sono evidenziate anche dalla diffusione dei pagamenti rateizzati nel tempo a cui, negli ultimi dodici mesi, ha fatto ricorso il 29% degli intervistati per effettuare acquisti. Gli italiani utilizzano il pagamento rateizzato per beni considerati “durevoli”: elettrodomestici (37%), automobili (36,4%), computer e telefonini (22,7%), arredamento (23,5%) e non per lussi o beni deperibili (alimentari, viaggi, vestiti). Il dato, giudicato “preoccupante”, è che il 22,4% degli italiani ricorre alla rateizzazione per far fronte anche alle cure mediche.

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