FAIB CONFESERCENTI, FEGICA CISL E FIGISC CONFCOMMERCIO: PROCLAMANO LO STATO DI AGISTAZIONE E UNA GIORNATA DI SCIOPERO PER I GESTORI A MARCHIO ESSO

Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio esternano grandi perplessità sull’adozione del modello grossista che Esso sembrerebbe volere adottare anche in Sicilia. L’esito del confronto, svoltosi presso la sede della Esso, tra i rappresentanti dei gestori della Sicilia e della Calabria non ha risolto le preoccupazioni della categoria. In Sicilia, pertanto,  i gestori a marchio per il tramite delle Associazioni Sindacali di appartenenza hanno proclamato lo stato di agitazione programmando per mercoledì 29 marzo  una giornata di sciopero dei punti vendita Esso. Oltre a una forte rigidità da parte dell’Azienda nell’ uniformarsi alle prescrizioni normative, tese a garantire ai gestori l’esercizio della facoltà di riscatto del punto vendita, i gestori Esso  lamentano gli effetti negativi generati dall’adozione del modello grossista per le gestioni. Nei territori in cui la Esso ha già provveduto a cedere a soggetti terzi (retisti)  gli asset di proprietà della rete a marchio, il modello grossista ha rivelato le proprie criticità nel fornire adeguate tutele e garanzie affinché sia rispettato il principio della continuità gestionale in forza del quale i contenuti degli accordi e dei contratti vigenti devono essere fatti rispettare fino alla loro naturale scadenza. Il modello grossista,  laddove applicato, sta agendo nella direzione di rendere ancora più precarie le condizioni a cui sono sottoposti i gestori, aprendo un ulteriore maglia, per rivisitazioni unilaterali dei rapporti tra le parti in peius per i gestori. Uno scenario che in molti casi ha visto non solo l’impoverimento delle condizioni economiche ed operative nei confronti del titolare della licenza di esercizio, ma che sta mortificando la dignità della professione del gestore. Il perpetuarsi di tale situazione condurrà, a breve termine, alla fuoriuscita dal mercato di tanti gestori, figure professionali altamente specializzate che per anni sono state garanti della sicurezza del punto vendita con gravi ripercussioni anche sotto il profilo occupazionale. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio Sicilia inoltre intendono portare all’attenzione del dibattito politico regionale tale questione che di certo rientra tra le scelte di politica energetica su cui una regione deve interrogarsi valutando responsabilmente le conseguenze che ne deriverebbero sulla tenuta dei posti di lavoro e sul rapporto  qualità prezzo  dell’offerta dei servizi resi all’utenza.

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