La scelta del governo quella di un certificato verde per entrare in tutti i luoghi di lavoro
Oggi, giovedì 16 settembre, alle ore 16 si terrà il Consiglio dei Ministri nel quale si discuterà dell’estensione del Green Pass ai dipendenti pubblici ed ai privati.
La scelta del governo sarebbe quella di un green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro per “raggiungere entro un mese almeno la soglia ‘di sicurezza’ dell’80% di vaccinati”.
Mario Draghi ha deciso di puntare sul certificato verde: “Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante”, dice. E’ un “percorso che unifica”, ha sottolineato il premier.
Dalla metà di ottobre bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati, ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare.
Resta il nodo dei tamponi: la linea del governo ad ora resta contraria a renderli gratuiti, perché il rischio è disincentivare i vaccini.
Per quanto concerne il lavoro tecnico sul decreto per il “super” Green pass tra le ipotesi c’è quella di differenziare l’entrata in vigore delle misure, scaglionandole tra l’1 e 15 ottobre.
Questa mattina mattina si terrà una cabina di regia per le scelte politiche finali, che il governo subito dopo comunicherà alle
Regioni. Alle 16, infine, il testo arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera.
Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone.
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