Obbligo escluda zone bianche e i piccoli locali
Speravamo fosse l’estate del rilancio, ma l’incertezza generata dalla quarta ondata rischia di spegnere la ripartenza di pubblici esercizi e attività turistiche alle porte del picco della stagione. In considerazione della fase delicata, chiediamo al governo di agire con prudenza e valutare gli effetti del green pass sulle imprese, escludendo comunque dall’obbligo i piccoli locali con pochi coperti e le attività della zona bianca che già avevano riaperto. Così Confesercenti.
Un’estensione dell’obbligo a tutta Italia, a prescindere dai colori delle zone e dall’effettivo rischio di assembramento dei locali, avrebbe un impatto rilevante sui fatturati delle imprese. Ma anche sul clima di fiducia: in primo luogo per i bar, che potrebbero doversi trovare a richiedere il green pass anche per un caffè e che dovranno dedicare un lavoratore al controllo dei certificati. Anche nel caso dei ristoranti, bisognerebbe prevedere l’obbligo, se proprio necessario, solo per servizi al chiuso con un numero di coperti importante, tale da creare effettivamente un rischio.
Il green pass, con le incertezze che accompagnano questa fase, sta condizionando anche il turismo endogeno, ed il fatto che entrerebbe in vigore proprio in agosto, mese top per il turismo in Italia, non è certamente un bel regalo per il settore. La sola ipotesi sta già creando incertezza tra consumatori e turisti, in primis tra le 6,3 milioni di famiglie italiane con minori. Si tratta di oltre 18 milioni di persone, che si chiedono se, come e a quali costi – per un tampone ci vogliono almeno 25 euro, e probabilmente dovrà essere ripetuto a brevi intervalli – sarà possibile ottenere la certificazione vaccinale per i propri figli.
Condividiamo la necessità di favorire una maggiore copertura vaccinale, ma bisogna evitare di scaricare la responsabilità sulle imprese e di assestare un nuovo colpo a settori economici già messi in grave difficoltà dalle prime tre ondate pandemiche. Un colpo che oltretutto potrebbe andare a vuoto, se la disponibilità di vaccini fosse insufficiente a far fronte all’aumento di richieste che sicuramente seguirebbe l’introduzione del green pass.
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