Inflazione, Confesercenti: “continua rallentamento ma rientro è più lungo del previsto. Ridurre pressione fiscale per aiutare recupero potere d’acquisto”

Pensioni: Fipac Confesercenti, adeguamento sotto valori reali dell’inflazione, e meccanismo di rivalutazione continua a penalizzare chi ha versato di più

L’inflazione al consumo continua a rallentare, grazie al raffreddamento dei prezzi energetici, ma lo scenario rimane comunque caratterizzato da incertezza: si profila un percorso di rientro dell’inflazione più lungo del previsto mentre accelera di un punto percentuale il carrello della spesa e l’inflazione di fondo si attesta sopra il 6%.

Così Confesercenti, in una nota commenta i dati Istat sull’inflazione di febbraio.

Una situazione che genera, dunque, timori sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla tenuta dei consumi. Preoccupa infatti l’accelerazione dell’inflazione alimentare, su cui pesano ancora gli effetti degli aumenti tendenziali – a due cifre – dei prezzi all’ingrosso, che solo adesso stanno cominciando a rientrare. L’andamento dei prezzi alimentari è importante, innanzitutto, perché queste voci rappresentano una quota determinante della spesa delle famiglie: non per tutte è possibile riorientare i consumi attraverso un downgrade qualitativo in fasi di difficoltà.

Un quadro in cui permangono, inoltre, criticità anche a livello internazionale, con il rialzo dei prezzi che continua a preoccupare l’Eurozona e l’attesa ed auspicabile mossa della Bce di ridurre la portata di rialzo dei tassi, stretta tra lotta all’inflazione e stabilità dei mercati finanziari.  Uno scenario in cui famiglie ed attività economiche vanno perciò sostenute: la riforma fiscale attesa oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri deve avere al centro la riduzione della pressione fiscale per aiutare il recupero del potere d’acquisto, ma i benefici della revisione dell’Irpef dovranno andare anche a favore dei redditi più bassi.

 

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