La FIARC al fianco degli Agenti… intervista a Mimma Cominci

La presidente traccia un bilancio dell’attività della Fiarc

MIMMA COMINCI: “LA FIARC AL FIANCO DEGLI AGENTI PER TUTELARNE GLI INTERESSI ED

ACCOMPAGNARNE L’EVOLUZIONE IN UN MERCATO SEMPRE PIÙ COMPLESSO”

Intervista a cura di Giovanni Fariello

                La crisi economica, l’Enasarco, i rapporti con le aziende, gli accordi economici collettivi: sono tante le problematiche che preoccupano gli agenti di commercio. Ne parliamo conMimma Cominci - presidente della Fiarc, la federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente alla Confesercenti -, che in questa intervista traccia anche un bilancio dell’attività della federazione.

 

Presidente Cominci, come stanno gli agenti?

Anche gli agenti – come e più di altre categorie – sono stati colpiti dalla crisi economica. Diminuzione delle entrate, rapporti più difficili con le aziende (molte della quali, paradossalmente, chiedono performances sempre più proibitive alla luce della situazione di mercato), aumento significativo dei mancati o ritardati pagamenti delle provvigioni, incremento dei fallimenti aziendali: sono questi, anche se non solo questi, gli effetti più preoccupanti della crisi, sui quali non mi dilungo perché purtroppo ciascun collega li conosce benissimo, vivendoli ogni giorno sulla propria pelle. Ciò che colpisce è la persistenza e la vastità della crisi, la quale progressivamente ha toccato anche colleghi che in tempi normali vantavamo una solidità aziendale invidiabile. Ora, invece, le difficoltà economiche non solo compromettono gli introiti, ma talvolta la stessa sopravvivenza di quelle che, nella maggioranza dei casi, sono ditte individuali.

 

In effetti, in questi anni il numero degli agenti è diminuito.

È così e questo ha delle conseguenze negative non solo sul singolo agente, ma anche sull’Enasarco: meno agenti che versano e contribuzione media più bassa. Questo non è certamente un bene per la Fondazione.

 

Lei fa parte del consiglio di amministrazione dell’Enasarco: quali sono oggi le condizioni dell’ente?

Siamo impegnati da tempo in una difficile opera di risanamento, che oggi è resa più difficile dalla crisi. Risanamento, per questo consiglio di amministrazione, vuol dire rendere più efficiente la ‘macchina’ dell’Enasarco, valorizzare il patrimonio immobiliare, razionalizzare e rendere più redditizi gli investimenti. Il tutto con la finalità di avere un ente più solido sul piano patrimoniale, garantendo così l’erogazione delle pensioni e delle altre prestazioni. Non è facile, ma abbiamo ottenuto dei risultati significativi e i bilanci dell’ente sono lì a dimostrarlo.

 

Eppure l’Enasarco è periodicamente sotto attacco, da più parti.

Nel recente passato quando si sono determinate pesanti situazioni non ci ho pensato molto a dimettermi dal CdA e a richiedere il commissariamento dell’Ente. Oggi invece si tratta – nella gran parte dei casi – di attacchi strumentali e infondati.

Ad esempio, ultimamente – su vari giornali – si è di nuovo parlato di commissariamento. Sull’argomento, nel recente incontro presso il Ministero del Lavoro, si è avuta la netta sensazione che il Ministero avesse la piena consapevolezza del fatto che non esistessero gli estremi per giustificare un intervento diretto del Ministero. Da parte nostra ci sembra doveroso comunque sottolineare il positivo percorso di rinnovamento in corso per quello che riguarda la gestione della Fondazione Enasarco e, di assoluto rilievo, è stata giudicata la riforma dello Statuto e delle regole per la selezione degli organi della Fondazione.

 

Di certo questo consiglio di amministrazione è in scadenza.

Sì e per il prossimo i colleghi potranno dire la loro, eleggendo direttamente i loro rappresentanti nell’assemblea dei delegati che, a sua volta, indicherà il consiglio di amministrazione.

 

A quando le elezioni?

La data precisa non è stata ancora fissata, perché non è semplice organizzare un simile appuntamento. Sarà, comunque, molto presto ed i colleghi verranno adeguatamente informati. Ma voglio sottolineare una cosa: al di là delle tecnicalità, sui cui sarebbe troppo complicato soffermarsi, conta il principio, per la prima volta la categoria potrà dire la sua sul governo dell’ente.

 

Non era mai successo nella storia dell’Enasarco.

Infatti. E sono orgogliosa di dire che questo risultato è il coronamento di una battaglia della Fiarc, che, in splendida solitudine, da sempre chiedeva il coinvolgimento diretto degli agenti. Ce l’abbiamo fatta. Per la categoria è un’occasione importante che dovrà sfruttare al meglio.

 

A proposito delle battaglia della Fiarc: qualche mese fa finalmente è stato firmato il nuovo Aec del settore industria. Come lo giudica?

Intanto è positivo il fatto in sé: la firma, in un periodo di crisi devastante, di un accordo, che, comunque, migliora la condizione degli agenti. Cito soltanto due elementi, fra i tanti: l’ulteriore riduzione della possibilità di variazioni unilaterali di zona, provvigioni, clientela e prodotti da parte dell’azienda e il nuovo calcolo dell’indennità meritocratica, grazie al quale finalmente gli agenti possono sperare di ottenere cifre decenti e non i quattro spiccioli previsti dal vecchio accordo. Voglio sottolineare che proprio sull’indennità meritocratica la Fiarc, in sede di trattativa, ha messo in campo tutta la sua capacità di proposta e il risultato ottenuto non è da sottovalutare.

 

Ora bisognerà rinnovare l’Aec del commercio, scaduto da alcuni anni.

Sì, e affronteremo la questione con lo stesso spirito: proposte credibili anche dal punto di vista tecnico, senza improvvisazione o massimalismi. Anzi, proprio sulla variazione di zona, provvigioni, clientela e prodotti stiamo elaborando una nostra proposta che riteniamo interessante e innovativa. Ritengo sia ora di intervenire per riformare un testo dove il principio della parità tra le due imprese: impresa mandante e impresa agente, diventi il presupposto di riferimento per la stesura di un nuovo testo dell’articolato in questione.

Sarà una proposta della Fiarc che presenteremo presto al giudizio delle altre associazioni degli agenti e a quelle delle aziende preponenti. È questa – d’altra parte – la cifra che abbiamo voluto dare in questi ultimi anni all’attività della Fiarc.

 

In che senso?

Nel senso che, come gruppo dirigente a livello nazionale e sui territori, abbiamo cercato di qualificare la Fiarc come associazione in grado di fare proposte partendo da analisi serie e approfondite. Il mondo dell’agenzia sta cambiando e prima di tutto è necessario studiare questo cambiamento. Solo così potremo fare l’interesse della categoria, profilando meglio la nostra azione e le nostre idee. In questi anni abbiamo prodotto studi e ricerche di grande valore che abbiamo presentato in tre convegni nazionali a Tabiano (Parma) ed a Roma (in collaborazione con l’Università La Sapienza) e poi localmente: un impegno che è stato apprezzato dalle altre associazioni, dalle controparti e – più in generale – da tutti i soggetti che hanno a che fare con il mondo dell’agenzia.

 

Ma questo approccio non presuppone anche un cambio di prospettiva nell’attività della Fiarc?

Certo. Rimane per noi obiettivo prioritario costruire la più ampia convergenza e unità delle principali associazioni di categoria. La Fiarc su questo terreno è pronta ad accettare ogni invito e proposta in grado di concretizzare percorsi unitari nell’interesse degli agenti.

Sia anche chiaro, però, che la categoria si aspetta da noi la puntuale difesa dei propri interessi, intanto nei confronti delle aziende preponenti. Questo abbiamo fatto e continueremo a fare nelle nostre sedi territoriali, attraverso le consuete attività di consulenza, di esame e stesura dei contratti, di vertenzialistica nei confronti delle preponenti e – più in generale – con tutto ciò che ci si aspetta da un’associazione “dalla parte degli agenti”.

 

E questo non è più sufficiente?

Ci siamo resi conto che è necessario un salto di qualità, perché la tutela degli agenti significa anche dare loro gli strumenti per adeguarsi all’evoluzione del mercato e della loro stessa figura professionale. Ciò è possibile solo se si analizza questa evoluzione e se la si anticipa con proposte innovative e in linea con le mutate esigenze della categoria.

In questi ultimi anni nel mondo dell’agenzia la Fiarc si è accreditata come il soggetto che ha prodotto più innovazione nell’approccio ai problemi, nelle soluzioni indicate, nell’indicazione di nuove prospettive nei diversi campi: dalla contrattualistica, alle problematiche previdenziali, all’offerta alla categoria di opportunità di aggiornamento professionale, all’elaborazione di scenari che aiutassero gli agenti a chiarire le tendenze del settore in cui operano. Questa è e sarà la nostra ambizione: credo che qualche buon risultato lo abbiamo ottenuto.

 

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