Causa i ritardi dei pagamenti, l’Italia avrà 5 settimane per rispondere alle contestazioni
Parte oggi la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Lo ha annunciato il vice presidente della Commissione Ue Antonio Tajani.
L’Italia avrà 5 settimane di tempo per rispondere alle contestazioni – ha detto Tajani – se la risposta non sarà soddisfacente si procederà con la messa in mora. La decisione del vice presidente Ue arriva dopo aver visionato i rapporti degli advisor sull’argomento, Confartigianato e Ance, associazione delle imprese del settore delle costruzioni, oltre che di Assobiomedica. In tutti i casi emerge una violazione palese della direttiva Ue riguardo ai ritardi nei pagamenti. Secondo il report dell’Ance presentato oggi i ritardi accumulati dagli enti pubblici superano i 200 giorni con punte di 1000. Le violazioni contestate all’Italia nella procedura ‘Eu pilot’ si riferiscono agli articoli 4 e 7 della direttiva. “Non ho un intento punitivo – ha detto Tajani nel corso di una conferenza stampa – ho aspettato un anno e un mese ma la situazione anziché migliorare è addirittura peggiorata. In nessun altro paese i rapporti degli advisor sono stati così negativi. Se l’Italia è in grado di dimostrare entro 5 settimane la non violazione della direttiva, non ho problemi a chiudere la procedura”.
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