Dall’Istat arriva la conferma di un dato preoccupante: l’inflazione di gennaio prosegue la sua corsa. Una accelerazione che si registra da mesi e che, se da un lato è il risultato delle conseguenze dovute alla crisi sanitaria a livello internazionale, dall’altro all’emergenza sanitaria – che sembra in rallentamento – va ad aggiungersi quella economica con le nuove tensioni geopolitiche, i rincari energetici ed il blocco dei consumi.
Così Confesercenti commenta, in una nota, le stime sui prezzi al consumo diffuse oggi dall’Istituto di statistica.
Siamo, purtroppo, in presenza di una nuova fase emergenziale, dopo la chiusura di un anno, il 2021, in ripresa. Lo scenario è radicalmente mutato: la corsa delle bollette non si ferma per famiglie ed imprese e rischia di trasferirsi sui prezzi, facendo schizzare l’inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno. Aumenti insostenibili che peserebbero ulteriormente sul potere di acquisto dei cittadini e graverebbero sulle imprese già duramente colpite da due anni di pandemia, allontanando definitivamente la ripresa. Per questo chiediamo al Governo, oltre a misure spot, di intervenire con provvedimenti strutturali volti a calmierare i prezzi dell’energia per contenere le tensioni. Ora le sfide per l’approvvigionamento ed efficientamento energetico sempre più indipendente da fonti straniere, per la riconversione ‘green’ e la rigenerazione urbana non sono più rinviabili: tramite il Pnrr, si può e si deve lavorare per rafforzare e rendere operativi i consorzi energetici sui territori.
L’articolo Prezzi, Confesercenti: ‘Da Istat conferma dato preoccupante, possibile inflazione a +5,6% nel 2022 proviene da Confesercenti Nazionale.
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