Sciopero gestori autostradali,
altissima adesione alla chiusura
degli impianti
La protesta si protrarrà fino a domani sera alle 22.00 per chiedere prezzi più bassi, azzerare le royalty e salvaguardare il bene pubblico e gli standard di servizio contro le rendite di posizione dei concessionari
E’ in pieno svolgimento lo sciopero nazionale dei gestori carburanti stazioni di servizio autostradali indetto unitariamente da Faib Fegica e Anisa per protestare contro la crisi determinata in Autostrada dalle politiche sbagliate del governo, dei concessionari e delle compagnie petrolifere.
Dalle prime notizie affluite alle sedi sindacali dai territori l’adesione dei gestori allo sciopero è stata massiccia, nell’ordine di circa il 90% dei punti vendita, al netto di quelli a gestione diretta e aperti per garantire il servizio pubblico essenziale chiesto dalla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero, con punte del 95% sull’A1, sull’A4 e sull’A14 e sui raccordi e tangenziali di Roma Milano Napoli e Torino
Soddisfazione per l’adesione alle manifestazioni di protesta e alla chiusura degli impianti sono state espresse dalle tre sigle sindacali che hanno rimarcato e denunciato il grave atteggiamento di disinteresse del Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico per i disagi arrecati ai cittadini.
I gestori, che ieri hanno incontrato il coordinamento delle Regioni, hanno chiuso gli impianti di rifornimento carburanti per chiedere prezzi più bassi, azzerare le royalty e salvaguardare il bene pubblico e gli standard di servizio e per protestare contro le rendite di posizione dei concessionari che continuano a macinare utili a discapito dei lavoratori e degli utenti delle autostrade verso cui applicano royalties da capogiro, sia sulle benzine che su panini e bibite, dopo aver rincarato i pedaggi, nell’indifferenza del governo…
di seguito il comunicato congiunto di Faib Confesercenti – Fegica Cisl e Anisa Confcommercio
Faib Confesercenti – Fegica Cisl Anisa Confcommercio
Comunicato congiunto
del 4 marzo 2015
Sciopero gestori autostradali, altissima adesione alla chiusura degli impianti. La protesta si protrarrà fino a domani sera alle 22.00 per chiedere prezzi più bassi, azzerare le royalty e salvaguardare il bene pubblico e gli standard di servizio contro le rendite di posizione dei concessionari.
E’ in pieno svolgimento lo sciopero nazionale dei gestori carburanti stazioni di servizio autostradali indetto unitariamente da Faib Fegica e Anisa per protestare contro la crisi determinata in Autostrada dalle politiche sbagliate del governo, dei concessionari e delle compagnie petrolifere.
Dalle prime notizie affluite alle sedi sindacali dai territori l’adesione dei gestori allo sciopero è stata massiccia, nell’ordine di circa il 90% dei punti vendita, al netto di quelli a gestione diretta e aperti per garantire il servizio pubblico essenziale chiesto dalla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero, con punte del 95% sull’A1, sull’A4 e sull’A14 e sui raccordi e tangenziali di Roma Milano Napoli e Torino
Soddisfazione per l’adesione alle manifestazioni di protesta e alla chiusura degli impianti sono state espresse dalle tre sigle sindacali che hanno rimarcato e denunciato il grave atteggiamento di disinteresse del Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico per i disagi arrecati ai cittadini.
I gestori, che ieri hanno incontrato il coordinamento delle Regioni, hanno chiuso gli impianti di rifornimento carburanti per chiedere prezzi più bassi, azzerare le royalty e salvaguardare il bene pubblico e gli standard di servizio e per protestare contro le rendite di posizione dei concessionari che continuano a macinare utili a discapito dei lavoratori e degli utenti delle autostrade verso cui applicano royalties da capogiro, sia sulle benzine che su panini e bibite, dopo aver rincarato i pedaggi, nell’indifferenza del governo. I gestori chiedono la ristrutturazione della rete e la continuità contrattuale delle gestioni per garantire l’occupazione dei 6000 dipendenti delle 460 stazioni di servizio.
Faib Fegica e Anisa denunciano l’urgenza di un intervento concreto per contenere i prezzi delle benzine in autostrada e rilanciare il segmento che costituisce l’asse portante della mobilità interna
Adesso la parola passa al Governo che deve dare seguito agli impegni presi al tavolo ministeriale.